Weekly News Settimana n. 50

  • BANCHE E CREDITO: Il Sole 24 Ore, evidenziando la nuova riduzione dei dipendenti che interesserà il gruppo Unicredit, cita che a livello globale saranno 6.500, di cui 3.900 in Italia dove saranno chiuse 883 filiali, per una riduzione totale netta degli occupati a tempo pieno di 14mila unità entro il 2019. La Stampa mette in evidenza come il salvataggio di Mps dipenda molto da quanta parte del prestito da 2,1 miliardi emesso nel 2008 e collocato interamente allo sportello presso piccoli clienti e correntisti verrà convertito in azioni: un totale di 42mila obbligazionisti subordinati e 155mila piccoli clienti individuali. L’alternativa è l’intervento pubblico, con la conseguente “tosatura” di azionisti e titolari di bond subordinati: circa 200mila famiglie. Il Giornale sottolinea come i piccoli investitori di Mps abbiamo 3 giorni lavorativi e mezzo per convertire le proprie obbligazioni subordinate in titoli della banca dopo il via libera di Consob. La “grande adunata” della clientela retail parte con una telefonata di un call center che invita il risparmiatore a recarsi in filiale per ricevere informazioni di suo interesse in relazione ai suoi bond subordinati. La forte dipendenza dalle banche da parte delle imprese italiane è al centro dell’articolo di Affari&Finanza. Uno studio realizzato dal Centro Studi di Unimpresa mostra come sui 750,5 miliardi erogati alle aziende a giugno, 510,8 miliardi, pari al 68,07% provenivano dalle banche, 94,8 miliardi (12,64%) da altri intermediari, 12,3 miliardi (1,64%) da altri privati. Lo scenario tuttavia non è immobile, dal momento che esistono nuovi strumenti normativi grazie a cui diversificare i finanziamenti. Ne sono un esempio i minibond e il mercato del private equity, in forte crescita: nel primo semestre dell’anno gli investimenti in private equity sono cresciuti del 174% rispetto allo stesso periodo del 2015, a quota 4,9 miliardi di euro.

  • MERCATI: Corriere Economia riporta i due scenari che si prospettano ai due governatori delle Banche Centrali, Yellen e Draghi. La Fed ha annunciato di prevedere 3 rialzi nel 2017, mentre gli analisti finanziari ne prevedevano 2. Tutto dipenderà da un lato dalle politiche economiche con l’introduzione di un piano di sviluppo infrastrutturale che, qualora interessasse le zone del Paese più in difficoltà, potrebbero rendere molto probabili i 3 incrementi dei tassi, dall’altra potrebbero rallentare il processo di normalizzazione della Fed eventuali surriscaldamenti nel mercato dei prestiti studenteschi e delle società di social media. La Banca Centrale Europea continuerà a comprare titoli sui mercati, riducendo gli acquisti da 80 a 60 miliardi di euro da aprile fino a fine dell’anno. Nell’Eurozona il 2017 sarà scandito dalla politica e dalle elezioni nazionali olandesi, francesi, tedesche e forse italiane in calendario. Se qualcuno di questi appuntamenti dovesse avere un impatto destabilizzante sull’economia il programma di acquisto titoli potrebbe tornare a 80 miliardi.

  • RISPARMIO: Affari&Finanza propone un focus sulla raccolta netta record delle imprese aderenti ad Assoreti registrata nei primi 10 mesi dell’anno: 25,2 miliardi di euro, + 12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il controvalore dei prodotti e servizi di risparmio gestito a settembre 2016 era pari a 329 miliardi, con un aumento del 3,6% su dicembre 2015. Fondi e sicav rappresentano il 48% del totale; polizze vita unit-linked il 22%; polizze vita tradizionali il 12%; gestioni di  portafoglio il 15% e prodotti previdenziali il 3%.               

  • PREVIDENZA: Affari&Finanza mette in evidenza il tema dei fondi pensione, colpiti dai tassi bassi, in particolare quelli a prestazione definita, in cui il funding ratio a novembre è risalito all’88,1%. In realtà il rischio di versare contributi troppo bassi esiste anche per la pensione pubblica, dove i contributi versati sono rivalutati in base alla variazione media quinquennale del Pil nominale. Ecco l’esigenza di ricorrere alla pensione integrativa soprattutto da parte dei lavoratori entrati tardi nel mondo del lavoro, sottopagati, dalla carriera frammentata e che dispongono di basse risorse finanziarie.

  • VOLUNTARY: Italia Oggi sottolinea come il dl 193/2016 ha esteso al 30 giugno 2017 il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate deve liquidare le imposte ed emettere gli atti relativi alla prima edizione della voluntary disclosure (circa 130mila le istanze presentate nel 2015). Sempre Italia Oggi dedica un articolo agli step da seguire per aderire alla seconda edizione della collaborazione volontaria, che si caratterizza per il versamento spontaneo e il cumulo giuridico sulle sanzioni, le cui domande vanno inviate entro il  31 luglio 2017.